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Il suo segreto? Un recupero eccezionale

Dida foto pantani

di Nome Cognome

«Marco si è presentato al Giro d’Italia all’80% – afferma il suo medico sociale Rempi – perché al Giro del Trentino ha preso un raffreddore a causa della pioggia che ne ha bloccato la preparazione. Per lui – continua il medico – saltare il Giro di Romandia è stato certamente un danno».
Quindi il Pantani che ha preso il via da Nizza non era un corridore completamente tranquillo e sicuro.
«Il Giro di Romandia gli sarebbe servito sia psicologicamente per acquisire sicurezza, sia fisicamente per rifinire al meglio la sua preparazione – ribadisce Rempi – e credo che la sua tattica aggressiva dei primi giorni fosse anche una ricerca di conferma della sua condizione fisica».

C’è stato un momento critico nel Giro di Marco?

No. Non ricordo un momento di difficoltà particolare. Certo, mi sono spaventato quando sono stato chiamato da lui di notte perché non riusciva a respirare.

Quando è successo?

Dopo la tappa di Schio. Si è ritrovato con un’infiammazione alle vie nasali. Ma fortunatamente l’ha superata senza difficoltà.

E quando è caduto…

La cosa più preoccupante di quella caduta è stato un forte dolore al femore sinistro. Un dolore molto forte ed abbastanza inspiegabile perché lui è caduto sul lato destro. Ma fortunatamente con un antiinfiammatorio il dolore il giorno dopo è andato via.

Si è detto che abbia speso troppo nella prima fase. Questo logorio era visibile dal punto di vista medico?

Assolutamente no. Anzi, direi che la sua condizione fisica è andata progressivamente crescendo fino a Selva. Marco è un ragazzo dotato di un recupero eccezionale.

Ma il giorno dopo Selva, qualcosa ha pagato.

Era inevitabile che il fisico risentisse qualcosa dopo un’impresa così dispendiosa, ma attenzione: anche a Selva, Marco non ha svuotato il serbatoio. Forse se il giorno dopo ci fosse stata una tappa diversa, magari meno corta, avrebbe mostrato di meno un certo affaticamento.

Comunque subito superato…

Sì. Già il giorno di Monte Campione era tornato sui valori precedenti.

Come favorisce questo eccezionale recupero?

E’ un ragazzo che sa rilassarsi da solo. Isolandosi. Si confida con il suo tecnico, Martinelli, qualche volta con me. Ma riesce a scaricarsi da solo.

In che condizioni esce dal Giro d’Italia, come sono cambiati i suoi parametri fisici?

Diciamo che ha perso circa mezzo chilo, una differenza che definirei non rilevante. La percentuale di grassi è calata dal 5 al 4,5 %. La frequenza cardiaca è un po’ più alta. La pressione arteriosa minima più alta.

Complessivamente?

Complessivamente direi che Marco esce dal Giro molto bene dal punto di vista fisico. Conferma la sua grande capacità di recupero. Ed è una cosa eccezionale se si pensa anche allo stress della tensione che ha patito l’ultima settimana quando è stato costretto tutti i giorni ad attaccare: prima per cancellare Trieste, poi per prendere la maglia, poi per incrementare il vantaggio in vista della cronometro, poi per la cronometro stessa. E’ un grande atleta.

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